La professione dell’Energy Manager è nata negli USA all’epoca della crisi petrolifera del 1973. È un profilo di elevato spessore, con competenze tecniche, economiche, manageriali e gestionali.

Il professionista supporta l’azienda nelle scelte politiche e strategiche al fine di:

• ridurre i consumi e i costi
• razionalizzare la produzione industriale
• razionalizzare la gestione degli immobili

In Italia è stato introdotto per la prima volta con la legge 308/82, ma è con la legge 10/91 che l’Energy Manager ha trovato la sua corretta valorizzazione: viene definito “Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”, obbligatorio per aziende con consumi superiori a 1.000 tep/anno. Grazie a Leggi e a Norme successive il suo ruolo è stato via via ampliato e reso più importante.

Con la ISO 50001/2011 il panorama normativo ha subito ulteriori variazioni. Grazie ad un sistema di gestione (SGE), costituito anche dalla stesura di apposite procedure aziendali, il suo ruolo risulta maggiormente ampliato. L’efficacia viene incrementata, in quanto egli si inserisce nella politica energetica aziendale, con obiettivi quantitativi tangibili e applicabili a tutti i livelli aziendali.

Il passo finale all’interno dell’azienda è porre un valido Energy Manager, che renda possibile la certificazione ISO 50001 e che permetta successivamente di valorizzare la risorsa “Energia”, grazie ad un miglioramento aziendale continuo. Analisi di prestazione possono essere agevolmente redatte dall’Energy Manager grazie a soluzioni CAFM.

In tal modo i benefici possono andare ben oltre la mera riduzione dei consumi e questo prezioso beneficio ha ripercussioni trasversali in tutta l’azienda.

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