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Direttiva UE "Case Green": innovazioni e requisiti per il settore edile

Direttiva UE "Case Green": innovazioni e requisiti per il settore edile

Nell'attuale contesto in cui agire per il cambiamento climatico è una priorità, ogni settore cerca soluzioni per promuovere lo sviluppo sostenibile, incluso quello dell'edilizia.

Anche a Bruxelles, l'importanza di questa tematica non passa inosservata. Infatti, grazie all'adozione di una recente disposizione legislativa, la direttiva UE "Case Green" , l'Unione Europea ha introdotto nuove norme per il settore edile al fine di promuovere la sostenibilità.
Questa direttiva stabilisce nuovi criteri per gli edifici in costruzione e quelli da ristrutturare, imponendo regole che potrebbero comportare costi significativi per le imprese edili.

L'adattamento repentino a un tale cambiamento non sarà facile e richiederà investimenti considerevoli da parte delle aziende, oltre al rispetto scrupoloso delle normative. A questo punto sorge spontanea una domanda: di cosa si tratta esattamente la direttiva UE "Case Green" e quali azioni bisogna intraprendere per conformarsi ad essa?

In questo articolo esamineremo nel dettaglio la direttiva, le norme che essa introduce e come le imprese edili possono adeguarsi senza dover sostenere costi eccessivi in termini di tempo e denaro.

 

1. Introduzione alla direttiva UE "Case Green"

La direttiva UE "Case Green", formalmente conosciuta come Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), è una normativa emanata dall'Unione Europea. Pur essendo stata introdotta diversi anni fa, è stata di recente modificata e aggiornata, imponendo restrizioni ancora più rigorose alle imprese edili.

Gli obiettivi principali della direttiva UE case green sono due:

  1. Aumentare il numero di ristrutturazioni al fine di modernizzare gli edifici presenti in tutta l'Unione Europea e aggiornarli agli standard di sostenibilità più recenti.
  2. Ridurre il consumo energetico e le emissioni prodotte dal settore edilizio.

Questa normativa si inserisce in un quadro più ampio di provvedimenti volti a promuovere lo sviluppo sostenibile dell'Unione Europea, poiché gli edifici, secondo le statistiche, sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra.

Passiamo ora ad analizzare i contenuti della direttiva UE case green e i nuovi criteri che le imprese edili dovranno rispettare.

2. Normative in Italia per conformarsi alla direttiva UE "Case Green" 

Per raggiungere gli obiettivi menzionati prima, la direttiva introduce nuovi criteri che le imprese edili dovranno rispettare.

Uno dei punti focali principali è il miglioramento della classe energetica degli edifici. A seconda del tipo di edificio e dell'uso a cui è destinato, sono stati stabiliti obiettivi specifici da raggiungere entro determinati anni. Ad esempio, per gli edifici residenziali, l'obiettivo è raggiungere la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Tuttavia, in Italia, oltre il 50% degli edifici si colloca al di sotto di queste classi, con molti edifici classificati come classe F o addirittura G, la classe più bassa. La direttiva UE case green prevede anche una disposizione che stabilisce che la classe G non deve rappresentare più del 15% degli edifici con le prestazioni energetiche più basse in ciascuno stato membro.
Inoltre, la direttiva impone scadenze diverse per gli edifici non residenziali e quelli pubblici. Questi ultimi dovranno raggiungere gli obiettivi prestabiliti in anticipo rispetto agli edifici residenziali, con la classe E da raggiungere entro il 2027 e la classe D entro il 2030.

Al fine di ridurre ulteriormente le emissioni, agli Stati membri è vietato offrire incentivi per l'acquisto di caldaie a combustibili fossili.

È importante sottolineare che i nuovi criteri introdotti dalla direttiva UE case green si applicano sia agli edifici in fase di costruzione che a quelli già esistenti in Italia. Gli interventi per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici devono essere effettuati nel momento in cui l'immobile viene venduto o quando un nuovo inquilino si stabilisce nella proprietà.

Per quanto riguarda i nuovi edifici, l'obiettivo della direttiva UE case green è quello di promuovere l'adozione di standard costruttivi più sostenibili. Ciò implica l'utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, l'ottimizzazione dell'isolamento termico, l'installazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza energetica e l'integrazione di fonti di energia rinnovabile.

Inoltre, la direttiva stabilisce che i nuovi edifici dovranno soddisfare requisiti minimi di efficienza energetica, che variano a seconda del tipo di edificio e del suo scopo. Questi requisiti includono limiti massimi per il consumo energetico degli edifici, il controllo dell'efficienza dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, e la promozione dell'illuminazione efficiente.

La direttiva prevede anche l'introduzione di certificati energetici obbligatori per gli edifici, che forniranno informazioni chiare sulla prestazione energetica di un edificio e consentiranno ai proprietari e agli acquirenti di valutare e confrontare le caratteristiche energetiche degli immobili.
Questi certificati energetici devono essere esibiti e resi disponibili al pubblico durante la vendita, l'affitto o la locazione degli edifici. Inoltre, devono essere effettuate ispezioni periodiche per verificare la conformità degli edifici alle disposizioni della direttiva.

Le imprese edili e i professionisti del settore delle costruzioni dovranno quindi adattarsi ai nuovi criteri introdotti. Ciò richiederà una maggiore attenzione e impegno per progettare edifici più efficienti dal punto di vista energetico e utilizzare tecnologie e materiali sostenibili.

3. Come le imprese edili possono risparmiare sui costi e sui lavori

Affrontare l'adattamento ai nuovi criteri imposti dalla direttiva rappresenta una sfida significativa per le imprese edili, che devono fare i conti con costi elevati e tempi di realizzazione più lunghi. Questa situazione si complica ulteriormente a causa dell'incremento dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, esiste una soluzione per risparmiare sui lavori di miglioramento delle classi energetiche senza compromettere la conformità normativa e senza sostenere costi aggiuntivi significativi: PlanRadar.

PlanRadar è un software gestionale che consente alle imprese edili di ottimizzare le proprie operazioni, gestire la burocrazia e il personale in modo più efficiente e, di conseguenza, ridurre i costi. Vediamo come:

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  2. Conservazione digitale della documentazione: Grazie alla funzionalità di salvataggio digitale e sicuro dei documenti, PlanRadar evita inefficienze, errori costosi e riduce i costi di conservazione dei documenti cartacei.
  3. Ottimizzazione delle operazioni: Oltre alle funzionalità menzionate, PlanRadar offre anche la possibilità di visualizzare modelli BIM da qualsiasi luogo e dispositivo, consentendo alle imprese edili di ottimizzare ulteriormente le proprie operazioni e ridurre errori, inefficienze e costi.

PlanRadar rappresenta quindi lo strumento ideale per le imprese edili che desiderano affrontare l'aumento dei costi derivanti dalla direttiva UE case green e gestire il processo in modo efficace, tranquillo e senza errori. È possibile provare PlanRadar gratuitamente per 30 giorni, FACENDO CLICK QUI.

4. Domande frequenti sulla direttiva UE "Case Green"

- Cosa prevede la direttiva europea sulla casa?

La direttiva UE case green mira a migliorare le classi energetiche degli edifici all'interno dell'Unione Europea. La maggior parte degli edifici, ad eccezione di alcune categorie specifiche, dovrà raggiungere almeno la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.

- Cosa deve avere una casa per essere classificata come Classe E?

Per ottenere la classificazione di efficienza energetica E, un edificio deve avere un consumo energetico compreso tra 90 e 120 kilowatt/ora per metro quadrato. La classe E rappresenta uno dei livelli più bassi nella scala energetica, che va dalla lettera A (la più alta) alla G.

- Quali sono le richieste energetiche dell'Europa per gli edifici?

Con l'introduzione della direttiva UE case green, l'Unione Europea ha stabilito che gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Tuttavia, sono previste eccezioni per alcuni edifici specifici, come le chiese e i monumenti storici, che potrebbero non essere soggetti agli stessi requisiti.

- Come verranno valutati i progressi verso gli obiettivi energetici stabiliti dalla direttiva UE case green?

Gli Stati membri dell'Unione Europea devono adottare misure per garantire che gli edifici raggiungano gli obiettivi stabiliti. Ciò potrebbe includere l'introduzione di norme edilizie più rigorose, l'incentivazione di tecnologie e pratiche energetiche sostenibili, nonché l'implementazione di programmi di monitoraggio e reportistica per valutare i progressi compiuti.

- Quali benefici comporta l'adeguamento degli edifici alla direttiva UE case green?

L'adeguamento degli edifici alla direttiva UE case green offre numerosi vantaggi, tra cui una maggiore efficienza energetica, una riduzione dei costi energetici a lungo termine, un miglioramento del comfort abitativo, una diminuzione delle emissioni di gas serra e un contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, ciò può anche aumentare il valore degli immobili e migliorare la reputazione delle imprese edili che si impegnano per la sostenibilità.

Fonte: https://www.planradar.com/it/direttiva-ue-case-green/



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